Come l'arancio amaro

Milena Palminteri, Come l'arancio amaro, Bompiani, 2024, pp. 448, €19,00.


«Carlotta mia, io dell’arancio amaro conosco solo le spine e ormai non mi fanno più male. Ma il profumo del suo fiore bianco è il tuo, è quello della libertà.» 

A cosa serve essere giovane e piena di progetti, se sei nata nel tempo sbagliato? Tre protagoniste straordinarie fronteggiano la sfida più grande: trovare il senso del proprio essere donne in un mondo che vorrebbe scegliere al posto loro. Nardina, dolce e paziente, che sogna di laurearsi ma finisce intrappolata nel ruolo di moglie. Sabedda, selvatica e fiera, che vorrebbe poter decidere il proprio futuro ma è troppo povera per poterlo fare. Carlotta, orgogliosa e determinata, che vorrebbe diventare avvocato in un mondo dove solo i maschi ritengono di poter esercitare la professione. E un segreto, che affonda nella notte in cui i loro destini si sono uniti per sempre. Tra gli anni Venti e gli anni Sessanta del Novecento, Sabedda, Nardina e Carlotta lottano e amano sullo sfondo di un mondo che cambia, che attraversa il Fascismo e la guerra, che approda alla nuova speranza della ricostruzione. Per ciascuna di loro, la vita ha in serbo prove durissime ma anche la forza di un amore più grande del giudizio degli uomini. 

Partendo da una storia vera, Milena Palminteri esordisce con un romanzo maturo e travolgente, scritto con una lingua ricca di sfumature, popolato di personaggi memorabili per la dolente fierezza con cui abbracciano i propri destini.


Come l'arancio amaro è un affresco di luoghi e di persone in un periodo storico che va dagli anni Venti agli anni Sessanta del secolo scorso, attraversati dalla guerra, dal Fascismo e dalle speranze di rinascita e cambiamento che hanno attraversato il nostro Paese in quegli anni, con la differenza che lo sfondo di questa storia è la Sicilia, che diventa anch'essa protagonista del racconto, una terra dove tutto sembra dover cambiare ma che rimarrà sempre uguale a sé stessa.

In Come l'arancio amaro non emerge un solo protagonista, ma ogni personaggio è protagonista della propria parte di storia, anche se questo libro è soprattutto una storia di donne, diverse eppure uguali, unite dalla lotta per affermare loro stesse in un mondo fortemente maschilista che pretendeva di decidere al posto loro. 

L'arancio amaro è il fil rouge di questa storia. È un albero quasi selvatico, pieno di spine e i cui frutti non si possono mangiare talmente sono aspri e amari, ma, allo stesso tempo, è una pianta forte e robusta con dei fiori profumatissimi, su cui vengono innestate le diverse varietà di arance affinché possano crescere anch'esse forti e robuste e possano dare dei frutti dolci, profumati e gustosi.


"[...] la pianticedda dell'ariancio amaro a tutti ci pare uno sbaglio della natura ché uno spicchio in bocca non si può mettere tanto disturba. Però...è forte, tanto forte che l' innesto di tarocchi, sanguinelli e ribera dentro a essa subito pigghia e l'alberi bastardi crescono più belli di quelli in purezza."


Grazie alla casa editrice Bompiani per la copia digitale in omaggio. 







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