Olga muore sognando

Xochitl Gonzalez, Olga muore sognando, Fazi Editore, 2024, pp. 432, € 19.00 (cartaceo), € 9.99 (ebook).



Se c’è una cosa che Olga può affermare con certezza, è di aver fatto tutto da sé. Nata a Brooklyn in una rumorosa famiglia portoricana e presto abbandonata dalla madre che ha preferito darsi all’estremismo politico, si è conquistata un posto in un college esclusivo e oggi, a quarant’anni, è l’elegante wedding planner dei broker di Manhattan. La sua vita pubblica è scintillante, ma a porte chiuse la situazione è molto meno rosea. Olga può orchestrare le storie d’amore dell’élite, ma fatica a trovare la propria; sa trasformare i capricci dei suoi clienti in necessità imprescindibili, ma quando si tratta dei suoi bisogni non azzecca una mossa. Come se non bastasse, insieme alla stagione degli uragani, la madre Blanca si riaffaccia prepotentemente nella sua vita dopo decenni di silenzio. L’unica ancora di salvezza sembra essere l’adorato fratello Prieto: cresciuto come lei dalla nonna, è diventato un popolare membro del Congresso; anche lui, però, sta per essere travolto da una tempesta. Senza più punti di riferimento, alle prese con le sue ambizioni sociali, l’ombra della madre assente, le ingombranti radici portoricane e l’eterno bisogno di essere amata, Olga sarà costretta a fare i conti con i traumi dell’infanzia e a capire, una volta per tutte, chi è davvero. 

Divertente, intelligente, fresco, Olga muore sognando è il romanzo d’esordio di Xochitl Gonzalez: premiato in patria da ottime vendite e recensioni entusiastiche, è una perfetta fotografia del mondo occidentale contemporaneo con tutti i suoi paradossi.


Olga muore sognando è il romanzo d'esordio di Xochitl Gonzalez e, in parte, anche autobiografico. Infatti anche l'autrice è portoricana come i protagonisti del libro e anche lei ha vissuto una vita un po' travagliata come loro. 

Il titolo si riferisce a un verso di una poesia di Pedro Pietro, Elogio funebre portoricano, in cui la protagonista muore "sognando di fare soldi e di essere tutto quello che non era". 

Olga e Prieto Acevedo sono due fratelli nati e cresciuti in una famiglia di origini portoricane. Una famiglia che definire "disfunzionale" forse è dire poco. 

La madre se n'è andata quando Olga aveva quasi 13 anni e Prieto pochi di più, per inseguire i suoi sogni di libertà e rivoluzione. 

Il padre era andato via già da tempo risucchiato dalla tossicopendenza che lo porterà ad ammalarsi di AIDS e a morire. 

Olga e Prieto sono cresciuti con la nonna e con gli zii che hanno cercato di dar loro tutto l'amore di cui avessero bisogno, ma credo che nulla possa sostituire e compensare l'assenza dell'amore di una madre. 

Una volta adulti cercano entrambi di inseguire e realizzare quel "sogno americano" che, secondo loro, avrebbe potuto farli sentire veramente parte di un mondo che sentivano lontano e ostile. 

Così Olga diventa una famosa wedding planner e Prieto un affermato politico, tanto da arrivare a essere definito "l'Obama latino". 

Ma tutto questo al prezzo di cosa? La perdita della loro identità, oome la madre non manca mai di ricordare loro nelle numerose lettere che continua a spedire pur continuando a mantenere segreto il posto in cui si trovi, criticando e manipolando le azioni dei suoi figli. 

Ma a volte bisogna toccare il fondo per poter riemergere con nuova forza e vitalità e poter riaprire gli occhi per vedere davvero la realtà. 

È ciò che accade ai due fratelli Acevedo che, dopo tanto tempo, riusciranno a trovare veramente la loro strada. 

Una storia intensa, con una scrittura scorrevole e profonda, capace di tenere incollati alle pagine. 

Confesso che dal titolo mi aspettavo un libro diverso, però poi la lettura mi ha trascinato all'interno della storia, facendomi partecipare alle vicissitudini dei protagonisti e permettendo i di conoscere delle vicende storiche che non conoscevo, oltre ad avere un punto di vista sulla politica americana. 


Grazie a Fazi Editore per la copia omaggio. 






Commenti

Post più popolari